Prosegue la rotta mediterranea e mi ritrovo ad Antibes come per magia.
Puoi essere lì da un giorno o da mille anni, non importa, questo paesino ti aspetta con il suo marchè provençal, il port Vauban imponente, i vicoli pietrosi, la spiaggetta, le mura assolate e, non ultimo, il museo Picasso.

Il museo Picasso

L’interno del museo
Lo stupore aumenta quando visiti il museo e ti muovi tra opere di Picasso, De Stael, Hartung e molti altri, interrotta solo dagli scorci di mare.
Picasso ha usato questo museo, Castello Grimaldi, come suo atelier negli anni quaranta, creando ceramiche, dipinti, disegni e sculture ispirato dalla luce mediterranea del luogo.

Alcune opere di Picasso

un dettaglio dei piatti in ceramica fatti da Picasso
Non è solo per Picasso che Antibes è ricordata: qui il grande artista Nicolas de Stael ha passato gli ultimi anni della sua breve vita, lasciando al museo l’ultimo quadro incompiuto dedicato alla musica:
De Stael (vedi articolo) ha scelto questo luogo per incarnare fino all’ultimo il suo ideale di vita: la fusione tra pittura e natura, mediata dalla sensazione dell’artista.
“Non si dipinge mai ciò che si crede o si crede di vedere. Si dipinge a mille vibrazioni il colpo ricevuto”. N.de Stael
Ritrovarsi in un castello sul mare con questi due giganti dell’arte a confronto esalta i sensi e fa bene all’anima. La loro presenza e soggiorno in questo paese della Costa Azzurra testimonia la loro profonda convinzione del vivere la luce, l’aria, il mare, prima ancora di farne arte.
La visita termina con la terrazza, che domina il golfo di Juan Les Pins e che tutto sembrerebbe racchiudere in una sola immagine…
Complice l’arte, il tempo pare sospeso ed è subito sera…

Street art nei vicoli di Antibes
Rientrando verso casa, tra i vicoli di pietra, si incontrano altre tracce di segno e colore, come se qui il Mediterraneo non sia solo mare…ma urgenza estetica.